Bianchi grilli per la testa 2019, In Petra 2019 e Triluna vincono le prime due finali di Gironi divini

Quale sarà il miglior Pecorino d’Abruzzo? E il Montepulciano giovane? Al via a Gironi divini le finali
20 Agosto 2021
La giuria di Gironi divini si prepara per incoronare il miglior Cerasuolo e il miglior Montepulciano d’Abruzzo
21 Agosto 2021
Show all

Bianchi grilli per la testa 2019, In Petra 2019 e Triluna vincono le prime due finali di Gironi divini

Tagliacozzo. La prima serata di Gironi Divini è stata dedicata interamente ai bianchi. Nella splendida cornice della terrazza del ristorante La Parigina sono andati in scena prima i 10 finalisti tra i Trebbiano D’Abruzzo e poi quelli della categoria “Bianchi da blend o autoctoni minori”. Ricordiamo che le etichette presentate erano passate prima al vaglio di una rigorosa giuria tecnica, per essere poi presentate al pubblico di appassionati chiamato a eleggere il “campione” dell’edizione 2021.

Per i Trebbiano d’Abruzzo c’è stata una vittoria a pari merito: il Bianchi grilli per la testa 2019 di Torre dei Beati e il In Petra 2019 della cantina Chiusa Grande. “Due vini diversi”, ha commentato Franco Santini, direttore artistico della manifestazione, “per concezione e realizzazione, ma davvero buonissimi a dimostrazione ancora una volta che quando ben interpretato il Trebbiano è il migliori bianco della nostra regione”. Completa il podio il Castello di Semivicoli 2018 di Masciarelli, con gli altri finalisti appena dietro: Le Coste di De Antoniis, il 3 di Di Sipio, il Manus Plere di Tenuta Arabona, il Vigneto di Popoli di Valle Reale, il Fonte Cupa di Montori e i Trebbiani di Contesa e La Quercia. “Tutti meritevoli di un applauso”, ha continuato Santini,  “dopo aver superato la concorrenza di oltre 50 “colleghi” in concorso”.

Discorso che vale anche per la seconda categoria, dove a sfidarsi erano vini da uve molte diverse fra loro. “Una degustazione a montagne russe”, ha sottolineato il direttore artistico di Gironi divini, “che non aveva nessuna ambizione tecnica ma che invece giocava molto sull’appeal puramente edonistico del vino”. E così fra malvasie e moscati, chardonnay e uvaggi, a raccogliere il maggior consenso del pubblico è stato il Triluna di Rosarubra, che ha prevalso di un soffio sulla Malvasia Bio dell’azienda Biagi. Il primo un blend di chardonnay, sauvignon e malvasia sapientemente costruito, tutto giocato sulla piacevolezza e morbidezza. Il secondo una malvasia davvero tipica e ben fatta, come se ne trovano poche in regione. A seguire, con breve distacco, tutti gli altri che citiamo in ordine casuale: i vini da uva Passerina di Torri, di Guardiani Farchione e di Casal Thaulero, lo chardonnay Pan di Bosco, il Bianco di Tilli, la Cococciola di Giovenzo Vini, il Moscato Fonte Grotta di Tenuta Secolo IX e il taglio di Trebbiano e Moscato dell’azienda Tenuta Grossi.

Ad arricchire la serata il saluto degli amici produttori che nonostante la vendemmia già iniziata e il periodo di ferie non sono voluti mancare all’appuntamento con Gironi divini. Sono intervenuti durante le due finali Stefania Bosco e Paolo Di Sipio delle omonime aziende vinicole, Domenico Angeloni direttore commerciale delle aziende Rosarubra e Cantine Torri, Davide Di Giovanni agronomo dell’azienda Giovenzo Vini, Andrea Grossi di Tenuta Grossi e Lorenza di Labio in rappresentanza della cantina Masciarelli.

Appuntamento a questa sera con le finali dei Pecorini e dei Montepulciano Giovani (annate 2018-2019)